giovedì 28 febbraio 2008

I scream you scream we scream for ice cream

Giusto per comunicarvi che ho rivisto dopo un sacco di tempo "Daunbailò" e mi sono piegata a due dal ridere..il massimo è quando sono tutti e tre in canoa, Benigni, che non sa nuotare, è terrorizzato e continua a urlare a Tom Waits "be careful, be careful, be careful porc marosc "... poveri americani che non hanno potuto cogliere!
Stasera dopo non so quanto tempo birrata milanina di rugby.it, e soprattutto dopo non so quanto tempo esco da casa la sera..la situazione è in stallo, non (solo) perchè tutte le congiunzioni astrali sono contro di me, ma perchè ho deciso che se le cose non si smuovono nelle prossime due settimane...beh, mi prenderò 2-3 settimane sabbatiche...riposo totale, relax, no pensieri, no CV, no sbattimenti...me lo posso permettere? non lo so, visto che sono "coperta" per i prossimi 3 mesi direi che un pò di vacanza "da malata" me la posso prendere, e soprattutto ME LA MERITO PORCA LA VACCA INCINTA! anche perchè al momento sono troppo demotivata per lanciarmi nella ricerca di un lavoro, ancora non riesco a buttar giù un Cv decente e quindi crepi l'avarizia, una pausa me la voglio concedere, o no???


song of the day "I'm one " - Who (scusate la pessima qualità..)
e questa versione (scusate per la bava tutta intorno...:D)

lunedì 25 febbraio 2008

La giornata dei bambini

Quando ero in Erasmus, Ale il trentino, un disadattato odiato da tutti, anche da quelli che non capivano la sua lingua, uno che ha rischiato di morire perchè un franco-portoghese ha cercato di ucciderlo, uno che come scopo nella vita aveva "farsi detestare il puù possibile da chiunque", uno per cui chevvelodicoafare mi ero presa una cotta colossale, vabbè, compiva gli anni il 1 giugno...a chiunque lo dicesse, la risposta era "oh che bello il giorno della festa dei bambini"... non c'era un rumeno, o un ungherese, che non sapesse di questa famosissima festa...il 1 giugno ne cercammo delle tracce in giro per Cluj, ma tutti quelli che ci avevano parlato di questa ricorrenza sembravano essere stati rapiti dagli alieni...tutta sta manfrina per dire cosa? Che da allora non passa anno in cui il 1 giugno non penso "oggi è la giornata dei bambini"...quest'anno le cose andranno un pò diversamente...sicuramente la mia situazione cambierà prima, sicuramente per una volta deve andare di culo anche a me, sicuramente di sicuro non c'è più niente visti i risvolti degli ultimi tempi, ma in ogni caso, a livello traumatico, il 1 giugno diventerà "il giorno in cui ritorno nella schiera dei disoccupati" (noto limbo dell'inferno più nero)..e la cosa pazzesca è che dopo la prima giornata di crisi (affogata abbondantemente nell'alcool) riesco nonostante tutto a essere tranquilla, serena, rilassata, come se le cose dovessero mettersi a posto da sole da un giorno all'altro...credo che sia una reazione post traumatica alla più grande (concedetemelo...) inculata dell'ultimo decennio, fatto sta che riesco a tenere un aplomb invidiabile...le cose sono due: o sono sicura che si risolverà tutto molto presto, oppure mi sono definitivamente bruciata il neurone...ai posteri ( e ai postumi..) l'ardua sentenza!


song of the day "selling the drama" - Live

martedì 19 febbraio 2008

Cose che ho capito (non sempre da sola...)

Una settimana è un periodo cortissimo se vai a lavoro, ti alzi presto la mattina, torni tardi, esci, fai cose, vedi gente..però una settimana passata a letto a fissare il soffitto, a spostarti solo per andare sul divano, a parlare col gatto, a consumare dvd di ogni genere, a leggere, a cercare cose scritte in passato, beh, una settimana così è una marea di tempo...e ti aiuta a capire tante (troppe cose)...ecco cosa ho capito in questi giorni....

Ho capito che nessuno è in diritto di rovinarti una giornata di sole

Ho capito che se il sole non c'è, sai di poterlo trovare dentro di te, e devi trovarlo

Ho capito che perdonare gli altri è facile, perdonare se stessi è maledettamente complicato, soprattutto quando non confessiamo di aver sbagliato

Ho capito di essere sempre troppo buona con gli altri e troppo severa con me stessa

Ho capito che quando qualcuno ci fa del male, vogliamo solo ferirlo a nostra volta, quando qualcuno ci tratta male vogliamo stare dalla parte della ragione, ma senza il perdono i vecchi conti non si saldano mai, le vecchie ferite non si rimarginano mai, e il massimo che possiamo sperare è che un giorno saremo abbastanza fortunati da dimenticare

Ho capito che non conosci mai abbastanza la gente, che le acque chete rovinano davvero i ponti

Ho capito che a volte il dolore autoinflitto è una coperta di linus che non vogliamo abbandonare perchè ci fa sentire al sicuro da tutti gli altri dolori

Ho capito che quando decidi di liberarti dal dolore ti sembra di essere rinato e hai voglia di liberarti di tutti i dubbi che hai nella vita

Ho capito che quando affronti le cose con positività e ti scontri con la menzogna la prima cosa che fai è cercare di nuovo quella coperta

Ho capito che sì, la gente approfitta di chi è in difficoltà, disumano ma reale

Ho capito che una parola o una"valentina" può davvero risollevarti il morale

Ho capito che le persone non cambiano, si rivelano

Ho capito che è molto meglio stare da soli e sentirsi un vincente che stare con qualcuno e sentirsi un fallimento tutto il tempo

Ho capito che le emozioni buone sono una cosa positiva ma ti rendono deboli di fronte alle persone negative

Ho capito che la diffidenza è una cosa brutta, ma a volte ti salva il culo

Ho capito che una parola positiva per chi ti vuole davvero bene è un regalo fatto a te stesso

Ho capito che quando non hai voglia di alzarti dal letto, l'unico antidoto è pensare a quando stavi peggio di così

Ho capito che ammettere le proprie debolezze è tutt'altro che una debolezza

Ho capito che ce la posso fare, sempre e comunque....



song of the day "hairshirt" r.e.m.

martedì 12 febbraio 2008

Le invasioni barbariche

Roma è una città enorme, la cosa che più mi spaventa è proprio l'immensità delle sue strade, il traffico perenne, i numeri civici che arrivano al 1716 e oltre, la lunghezza della linea metro...però in alcuni giorni, in alcuni week end, Roma diventa un paesello dove una miriade di facce conosciute ti vengono incontro mentre passeggi allegramente per la città, ti sembra di non aver fatto altro nella vita che pascolare intorno al villaggio olimpico, salutare gente vista magari solo in foto e abbracciarla come se la conoscessi da anni...questa è Roma nei giorni del 6 nazioni, questa è una sensazione bellissima che da 3 anni ho l'onore di provare ogni anno, ed è un'emozione che non finisce mai e non perde mai di intensità.. il Flaminio diventa una sorta di grande carnevale colorato dove tutti parlano bevono e ridono con tutti, l'invasione pacifica degli stranieri e degli italiani sparsi per lo stivale, e in quei momenti pochi pensieri ti annebbiano la testa, i tuoi unici sforzi sono quelli di arrivare a prendere un'altra birra e identificare i visi che hai intorno...però a volte i pensieri non ti vogliono lasciare...
Non scriverò apertamente quello che vorrei dire...non lascerò che la rabbia, la nausea e la delusione si facciano strada anche qui, vorrei tenere tutto questo lontano da qui...l'unica cosa che voglio dire è GRAZIE a chi c'era, grazie a chi sa sorridermi anche quando non vorrebbe, grazie a chi sa tirarmi su con una parola, grazie a chi sa guardare avanti e mi dice di non guardare indietro, grazie a chi mi fa sentire speciale e mi tiene la mano quando le lacrime stanno per saltare fuori, grazie a chi mi chiede timidamente come stai perchè ha paura della tua risposta, grazie a chi mi da della vera rugbista e riesce a farti iniziare con un sorriso sulle labbra una settimana con un peso sul cuore e sullo stomaco pesante come tutti i 30000 del flaminio messi insieme, grazie a chi non dice nulla ma fa sentire la sua presenza, grazie a chi mi augura sempre la buonanotte e si preoccupa per me quasi più di se stesso, grazie davvero a tutti e non necessariamente in quest'ordine..e grazie anche a chi non c'era, dimostrando di non meritare neanche i miei insulti...perdonatemi la citazione uterina da Sex and The City, ma come disse Carrie "Non conta chi ti ha spezzato il cuore o quanto ci vuole per guarire, non ce la farai mai senza le tue amiche"..beh, forse lei non aveva amici come me, io sono doppiamente fortunata perchè ho tutti voi...


song of the day "camminante " di Vinicio

lunedì 4 febbraio 2008

Ojala - traduzione per i non comprendenti l'ispanico :)

ok, via alla traduzione...ripeto, Ojala può significare "speriamo, chissà se, magari"...direi che il bello di questa canzone è che è adattabile a tutte le alternative...

Speriamo che le foglie non ti tocchino il corpo quando cadono
affinchè non si possano trasformare in cristallo
speriamo che la pioggia smetta di essere un miracolo che scende sul tuo corpo
speriamo che la luna possa uscire senza di te
speriamo che la terra non ti baci i passi

Speriamo che si esaurisca il tuo sguardo costante
la parola precisa, il sorriso perfetto
speriamo che accada qualcosa che ti cancelli all'improvviso
una luce accecante, una tormenta di neve
spero per lo meno che mi prenda la morte
per non vederti tanto, per non vederti sempre
in ogni secondo, in tutte le visioni
speriamo che non possa toccarti neanche nelle canzoni..

Speriamo che l'aurora lanci grida che cadano sulla mia schiena
speriamo che il tuo nome venga dimenticato da questa voce
speriamo che le pareti non trattengano il rumore del tuo passo stanco
speriamo che il mio desiderio se ne vada da te
per tornare al tuo vecchio governo di defunti e fiori...


un pò tragica forse...però boh, io non riesco a vederla così, così come nessuna traduzione secondo me rende l'idea della bellezza nella lingua originale...vabbè volevo farvi partecipi!

venerdì 1 febbraio 2008

Ojala

Credo seriamente che il mondo debba conoscere questa canzone...secondo me è divina... Vi metto il testo, tradurla leva la metà della sua poesia, anche perchè la traduzione letterale di Ojala è molto dubbia, significa "chissà, magari, e se"... l'unica traduzione decente me l'ha fatta Silvietta perchè ci ha messo il cuore, però ce l'ho a casa, ve la posto lunedi se me la ricordo...

Ojalá que las hojas no te toquen el cuerpo cuando caigan
para que no las puedas convertir en cristal
ojalá que la lluvia deje de ser milagro que baja por tu cuerpo
ojalá que la luna pueda salir sin ti
ojalá que la tierra no te bese los pasos
ojalá se te acabe la mirada constante
la palabra precisa, la sonrisa perfecta.
Ojalá pase algo que te borre de pronto
una luz cegadora un disparo de nieve
ojalá por lo menos que me lleve la muerte
para no verte tanto para no verte siempre
en todos los segundos en todas las visiones.
Ojalá que no pueda tocarte ni en canciones.

Ojalá que la aurora no de gritos que caigan en mi espalda
ojalá que tu nombre se le olvide a esta voz
ojalá las paredes no retengan tu ruido de camino cansado
ojalá que el deseo se vaya tras de ti
a tu viejo gobierno de difuntos y flores
ojalá se te acabe la mirada constante
la palabra precisa, la sonrisa perfecta.
Ojalá pase algo que te borre de pronto
una luz cegadora un disparo de nieve
ojalá por lo menos que me lleve la muerte
para no verte tanto para no verte siempre
en todos los segundos en todas las visiones.
Ojalá que no pueda tocarte ni en canciones.
Ojalá pase algo que te borre de pronto
una luz cegadora un disparo de nieve
ojalá por lo menos que me lleve la muerte
para no verte tanto para no verte siempre
en todos los segundos
en todas las visiones.
Ojalá que no pueda, tocarte ni en canciones...