mercoledì 12 novembre 2008

Undici undici

Ci sono risvegli in cui senti l'amaro in bocca, altri in cui senti il miele sulle labbra, ci sono notti in cui il tempo si ferma e altre che corrono così veloce che non riesci a starle dietro, ci sono date, giorni, numeri che per uno strano gioco del destino fanno parte della tua vita e cambiano il corso dei tuoi giorni, per sempre... Ci sono stati tanti 11 novembre, ma gli ultimi 11 hanno avuto un sapore particolare, a volte dolce, a volte aspro, ma tutti hanno un posto irrangiungibile nelle mie memorie...il primo ha dato il via, gli altri si sono presi il loro spazio..c'è stato il San Martino di 10 anni fa, una notte di baci rubati sotto un ulivo alla fioca luce di un falò che si consumava in silenzio e di un'alba che faceva capolino, c'è stato il risveglio del giorno dopo, con la testa che girava e il cuore che batteva forte per la scoperta di quelle sensazioni allora sconosciute, c'è stata la paura e poi la gioia immensa, c'è stato il rituale del festeggiamento, tutti insieme, per tanti anni, tutti insieme ma con un momento tutto mio e suo perchè era il nostro giorno, e poi dopo 7 anni c'è stato un altro risveglio, all'alba, con la valigia pronta e un biglietto di sola andata per Milano, col cuore che batteva ancora più forte forse, con una città e un pezzo di vita che dal treno vedevo allontanarsi sempre più fino a scomparire, ma solo dagli occhi, mai dal cuore...e poi il San Martino di 2 anni fa, col cuore davvero impazzito, con le mani e le gambe che tremavano sulle gradinate di uno stadio mentre vedevo avvicinarsi lui, lui che dopo qualche minuto si allontanava e scompariva, ma solo dagli occhi, mai dal cuore, e la sera a casa di Anto a bere primitivo e mangiare castagne e a pensare che andava benissimo così, che ero felice di avere quegli amici al mio fianco quella sera, e poi quello dell'anno scorso, prima a Viadana, dove ho ri-conosciuto Lara (:D) e ho brindato con alcune delle persone più importanti della mia vita,e poi a Milano da Anto con la Lory, che ieri ho sentito felice come finalmente meritava di essere...ieri era San Martino, l'ennesimo, e chissà perchè la testa si è messa a pensare a tutti quelli che avrei voluto avere affianco ieri..chissà perchè pensiamo sempre a chi non ci ha voluto e quasi mai a chi non abbiamo voluto noi, chissà perchè le persone, quando tornano, sembra che non se ne siano mai andate, chissà perchè ci sono certi autunni che sono più primavera di aprile, chissà perchè quando ti allontani dalle persone che ami ti rendi conto di quanto tempo hai sprecato lontano da loro, sarà l'assenza che mi innamora, come m'innamorò..., sarà che abbiamo preso un sacco di treni ma non ci rendiamo conto di quanti ne abbiamo persi..sarà che quest'estate di San Martino ha due facce, una con l'amaro in bocca e una col miele sulle labbra, senza una ragione particolare, perchè i ricordi, per tenerli vivi, basta tirarli fuori dal cassetto ogni tanto, spolverarli e rimetterli dov'erano, sempre, nel passato, perchè è quello il loro posto, ma non il mio...


song of the day "nothing lasts forever" echo & the bunnymen

7 commenti:

ARIS ha detto...

Rob...è commovente questo post
con morna sul fondo della nostalgia (ammesso che la nostalgia possa averlo, un fondo...perché sarebbe più giusto chiamarla senza-fondo, in-fondata ;)
E' una canzone che amo da morire questa, un tango...
Il tango è nostalgia pura (in portoghese: saudade: nostalgia sia del passato che del futuro...i'essenza del fado) a volte sembra che tutto nella vita ruoti intorno all'inafferrabilità di questo sentimento, mi chiedo se poi sia giusto...io cerco di sfuggire alla nostalgia il più delle volte (cioè mi illudo di farlo, forse in certi momenti ci riesco anche...) ma poi mi chiedo se non sia una perdita piuttosto che un guadagno...Forse è solo questione di PROSPETTIVA
ed è questo il titolo della poesia che volevo spedirti via e-mail, ma che invece ti lascio qui nel blog (mi scuso con tutti i tuoi visitatori a cui sottrarrò dello spazio)

PROSPETTIVA

Si sono ncrociati come estranei,
senza un gesto o una parola,
lei diretta al negozio,
lui alla sua auto.

Forse smarriti
o distratti
o immemori
di essersi, per un breve attimo,
amati per sempre.

D'altronde nessuna garanzia
che fossero loro.
Sì, forse, da lontano,
ma da vicino nient'affatto.

Li ho visti dalla finestra
e chi guarda dall'alto
sbaglia più facilmente.

Lei è sparita dietro la porta a vetri,
lui si è messo al volante
ed è partito in fretta.
Cioè, come se nulla fosse accaduto,
anche se è accaduto.

E io, solo per un istante
certa di quel che ho visto,
cerco di persuadere Voi, Lettori,
con brevi versi occasionali,
quanto triste è stato.

Wislawa Szymborska

:) ti abbraccio forte, per tutti gli undici undici a venire, in cui inevitabilmente il mio pensiero correrà a te.

Anonimo ha detto...

non ho parole aris...davvero... :)

Anonimo ha detto...

undici undici undici undici undici undici undici undici undici undici undici ...pacchi di pop-corn mangiati per leggere il tuo nostalgico/realista/emozionante post!
ninni ....mi manca la tua fumosa presenza...:-)

la ni;-)

Anonimo ha detto...

ninni non ti preoccupare che verrò a fumare alla tua finestra molto spesso, non ti abituare troppo a stare senza di me :DD

Anonimo ha detto...

echetelodicoafa' http://lh3.ggpht.com/_wuKJD4zS7Cc/R7ISueuLcJI/AAAAAAAAHjs/YgHN7xJ1dj0/s400/pulici%2011.jpg

Anonimo ha detto...

YgHN7xJ1dj0/s400/pulici%2011.jpg

Anonimo ha detto...

ci ho messo un pò a capire che c'entrava pulici...ge-la-to :D