venerdì 12 dicembre 2008

Una giornata perfetta

Non esiste. Partiamo subito dal risultato finale. Non può matematicamente esistere una giornata totalmente perfetta, può andarti tutto benissimo per 24 ore e mentre varchi la soglia di casa pesti una cacca di cane. Non esiste, sono sicura. Ma possiamo farle esistere noi. Come? Abbassando le aspettative forse, o vedendo tutto sotto una luce favorevole. La cacca di cane? Porta fortuna, evviva, meno male che l'ho pestata sennò sta giornata non sarebbe stata il top...

Quando il cielo non è clemente con noi, dobbiamo essere noi clementi con il cielo.

11 dicembre, mattina presto..mi sveglio con un mal di testa pazzesco, tonsille gonfie, intasata come viale Monza a Milano nell'ora di punta...proprio oggi, che devo andare a Lecce a vedere il concerto di Capossela?! Apro la finestra...qui Trieste, tempesta di vento e bora che ti porta...mi sento a pezzi, misuriamo la febbre...37.1.... ok, ce la facciamo...affronto le raffiche e vado a prendere il bus, e ripercorro quella strada che ho fatto per anni, anni e anni...e quando supero Guagnano, e quando vedo la scritta Campi Salentina, mi si stringe il cuore e mi scende una lacrima, la prima e l'ultima, una sola...passare davanti ai cipressi di Campi e versare quella singola lacrima è una tassa dovuta, inevitabile, scontata quasi, oramai mi sono abituata, si va avanti...si affronta la città nonostante il tempaccio, io e Anto ci sentiamo come quelle persone emigrate e tornate a casa dopo 20 anni..."guarda qui, non c'è più quel negozio, ora hanno aperto una pizzeria...hey, qui c'era la rummeria, ora c'è il minimarket"...le città cambiano davvero così tanto, da colpirti gli occhi quasi con violenza, quando sei lontana? e allora perchè non facciamo quasi caso al fatto che le persone che ci sono vicine cambiano di continuo, quotidianamente? strano senso della prospettiva...

Un tuffo senza pinne nel mare del mio passato, questa la sensazione di ieri sera...incontrare persone con cui hai condiviso case, cose, storie, lacrime, sorrisi, bottiglie di vino, vita..e risalire all'ultima volta che vi siete incontrati, 3, 4 anni fa...è strano, tutto strano, ma arriva l'ora ed entriamo a teatro...

Ho visto tanti concerti in vita mia, molto cosiddetti mostri sacri, molti mi hanno lasciato delle emozioni indelebili, molti andavano al di là del semplice concerto, ma quello di ieri...quello di ieri...Vinicio ha messo su uno spettacolo indescrivibile, il mago sui trampoli che annuncia l'inizio dello spettacolo dal megafono, i freaks, le giacche degli aiutanti del circo, il leone più piccolo del mondo, il minotauro, il pianoforte minuscolo su cui suonare "Il paradiso dei calzini"... non si può descrivere, davvero, è da vedere, da vivere, da godere...

Poi dopo 2 ore e 20 minuti di concerto il freddo, il caro vecchio Orient, ancora mille ricordi ad aggredirti con quella violenza un po' tipica dei posti che hai lasciato perchè hai amato talmente tanto da decidere di andartene prima di arrivare ad odiarli...poi stamattina, una telefonata, esame rimandato, al 30 fottuto dicembre...ho immaginato la notte di Natale con il libro di estimo in mano e il cappello con le lucine in testa..non se ne può più, doveva essere un corso, non una piaga...

Si esce, si ritorna in città, si cammina per strade battute eppure nuove...aperitivo, lungo, lunghissimo...una birretta e via eh, e ci ritroviamo a parlare di rugby, del concerto di ieri e ci accorgiamo che sono le 3..."non ci faranno mangiare mai", "dai, proviamo"...e ci va bene, e torniamo a parlare del concerto, io e Anto a fare "una testa tanta" ad Ago che non c'era, a macchinetta, nonostante mal di testa a palla e stanchezza latente...finchè non ho visto Anto guardare di fronte a sè e strabuzzare gli occhi, a bocca aperta..eccchissarammai, penso..poi mi giro e lo vedo lì..che quasi timido chiede dov'è il bagno, che era alle nostre spalle...Vinicio era lì, seduto a pochi metri da noi, probabilmente avrà anche ascoltato le nostre chiacchiere su di lui...esce dal bagno, lo salutiamo, gli facciamo i complimenti e gli chiediamo di autografarci il poster e i biglietti..."sisi, vado a prendere la penna "ce l'abbiamo, eccola" "no, devo prenderne una speciale" e torna al tavolo con un pennarello dorato che solo lui mio dio può andare in giro con una cosa così, e prende una sedia, si siede al tavolo con noi, ci chiede che ne pensavamo del concerto, ci dice quanto gli piaccia il nuovo spettacolo, quant'è bello il Politeama, soddisfatto, con questa voce bassa, che si insinua timida nello stato di trance che aveva travolto tutti e 3, si guarda intorno e dice che lì si sta proprio bene, ci chiede di dove siamo e si stupisce perchè abbiamo fatto 100 km per andare a vederlo, e ci ringrazia, e io gli dico grazie per tutto, da sempre, per questi anni di poesia regalati, e si alza, ci abbraccia, ci bacia, ci saluta e ci dice ancora grazie...e mentre fumavamo una sigaretta fuori per riprendere fiato dopo quell'incontro inaspettato, lui esce per andare via, ci saluta prima di affrontare la pioggia, fa 5 passi, si gira ancora verso di noi e ci fà ciaociaoconmanina, con un sorriso di una dolcezza indescrivibile, e quel colbacco che si allontana nella pioggia mi fa pensare che sì, le ultime 24 ore hanno rappresentato appieno una giornata perfetta, che certe emozioni soffocano tutti i pensieri negativi, che certi incontri a sorpresa ti ripagano di tutti gli affanni di un periodo decisamente NO per me e per le persone a cui voglio bene...facciamo così, vediamola come un preview delle mille cose belle che ci riserva il 2009, perchè sono sicura che ci riserva cose grandiose, ci scommetto..

e come dice Vinicio, fate attenzione a quello che desiderate..capace che poi si avvera... :-)





song of the day "l'uomo vivo" Vinicio Capossela (per farvi capire che spettacolo è stato il concerto...)