martedì 7 ottobre 2008

Ri(n)correnze

Se dovessi giocarmi al lotto tutte le date che in qualche modo sono importanti per me dilapiderei uno stipendio (che non ho..) a settimana e probabilmente vista la mia proverbiale sfiga non vincerei niente...Ottobre è un mese di ricorrenze, alcune legate a momenti comunque belli (oggi), a emozioni rare che porterò sempre dentro di me, altre a episodi tristi e tragici(ieri), che comunque in qualche modo mi hanno cambiata, mi hanno messo davanti a una realtà che nessuno vorrebbe mai conoscere...il mio umore è spesso influenzato da questi ricordi, ma in questo periodo più che il passato sono il presente e il futuro che mi condizionano...in questi giorni mi sono passate per la testa e mi sono successe mille e più cose che non ho voluto condividere con nessuno per una chiusura a riccio che mi caratterizza quando ormai la misura è colma, mi spiace per chi ha cercato di starmi vicina e di capire e si è sentito rispondere "no, grazie", mi spiace decisamente meno per chi i miei silenzi non ha neanche provato a spiegarseli, per chi pensa e parla solo di sè e da cui, in questo momento, prendo ispirazione...ora ci sono io a cui pensare, io e solo io....e scusate il non disturbo..
ma non ho voglia di parlare di tutto ciò, ho passato anche troppe ore a rimuginare e non mi va di vomitare nero su bianco cosa mi frolla dentro, è tutto troppo confuso e troppo violento per alcuni versi, scegliere il silenzio spesso è l'arma migliore, sia che tu debba attaccare sia che debba difenderti, e al momento la guerra è
totale...
Ieri, a proposito di ricorrenze, ho tirato fuori un libro regalatomi dal mio caro Max qualche mese fa, comprato solo perchè c'è Pepe in copertina e quindi per farmi incazzare, disse lui :) in realtà quel libro mi ha riportato indietro a 1 anno e 1 mese esatto fa, in Francia, durante la mia prima incursione in quella terra straniera, verso i mondiali di rugby, il giorno in cui con l'inno di Mameli a palla in 25 versioni diverse superavamo il confine italiano in direzione Marseille...quel giorno cominciò già alla grande, io e Fab non vedemmo un sottopassaggio e armati di bagagli e cassa di Raffo al seguito attraversammo incoscientemente l'autostrada..se il buongiorno si vede dal mattino...durante tutto il viaggio ero emozionata, il pensiero di vedere Marsiglia, di vedere la Haka dal vivo, di trovarmi in mezzo a migliaia di persone colorate e festanti...sono contro, e chi mi conosce lo sa bene, le stupide asserzioni di manifesta superiorità dei rugbisti rispetto al resto del mondo, di nobiltà d'animo da popolo eletto di questi omoni e di questi omini, però non posso negare che l'appartenenza al popolo del rugby mi emoziona ogni volta, che rileggere del Velodrome, dei piccoli anfratti del porto vecchio, che ripensare alle emozioni di quei giorni mi ha fatto commuovere e finalmente sorridere...ci voleva un libro col "nemico" in copertina per riportare un pò di pace dentro di me, e queste piccole cose seppur stupide aiutano, in momenti come questi, a darti la carica...
E parlando del titolo, beh domenica chiacchierare con un'amica mi ha aperto un pò gli occhi su alcune cose che a volte si dimenticano, a volte non riescono a emergere o a volte ci fa comodo tenere chiuse in un cassetto..la felicità, non per forza quella assoluta, ma quella delle "piccole gioie quotidiane", va cercata, rincorsa, pretesa, e non tanto come un diritto, ma come un dovere, noi abbiamo il compito di essere felici, ce lo dobbiamo imporre, per riscatto verso noi stessi e verso gli altri, per rispetto verso qualcuno o qualcosa che ci ha messo in condizione di vivere, e soprattutto dovremmo farlo per chi non ce l'ha fatta, per chi ha gettato la spugna, per chi si è fatto da parte in silenzio rinunciando a lottare, sicuramente e anzi primariamente per chi alla lotta è stato costretto a rinunciare per disegni terribili indipendenti dalla sua volontà...ma questi giorni di ricorrenze la voglia di stare a galla me la da soprattutto il ricordo di quel sorriso che ha deciso di spegnersi 4 anni fa, perchè non voleva dare fastidio e perchè non reggeva più il peso del mondo...hey Marco, mannaggia a te, guarda che lo faccio anche per te....


song of the day "preghiera in gennaio" faber

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Non conosco bene Max (mi starà sulle palle come tutti quelli che ti filano). Cmq penso (e già qui avrei superato me stesso) ... che la vita sia senza sale se non hai il pepe al ql. (solo se autodroppato xò)
Ps: Tra un pò arriveranno tutti gli altri commenti a condire la tua vita ....

Anonimo ha detto...

mi spiace per quel tuo amico

Billie MacGowan ha detto...

:(
si, tante volte non ce ne rendiamo nemmeno conto e ci troviamo a pensare solamente a noi stessi. (un po' mi ci sento colpevole, anche nei tuoi confronti)

io ho in mente una papera a testa alta, anche attraverso i vari casini e momenti no, sempre pronta a ridere, pure delle proprie "disgrazie". hai una forza dentro che ha dell'incredibile, non stancarti mai di usarla e attaccatici forte con tutta te stessa. è la cosa migliroe che tu possa fare quando questi momenti ti assalgono.
Quack pat!

antonio lillo ha detto...

a vote chiudersi a riccio col mondo fa bene, riequilibria gli umori e gli scazzi interiori...

bello il ricordo di marsiglia... proprio bello...

però non credo che abbiamo il "dovere" di essere felici per chi non ce la fa, nemmeno per noi stessi... cioè, è un fatto naturale per me... o sei felice o non lo sei, punto, non è un imperativo categorico...

anche perchè io protendo piuttosto per un categorico interrogativo...

Sonic Young ha detto...

"esiste una sconfitta, pari al venire corroso, che non ho scelto io ma è dell'epoca in cui vivo"

antonio lillo ha detto...

molto bella l'ultima foto...

sembri una gatta... ;-)

Anonimo ha detto...

Ciao ciao!!
Ho scoperto il tuo blog tramite Lillo. Affronti argomenti troppo curiosi, interessanti. Tra l'altro mi ritrovo spesso in quello che comunichi...come nel ricordare (quasi) tutto e chissà se sarebbe bello eventualmente dimenticare qualcosa!! :)
E oggi leggendoti mi è venuta la voglia di scrivere. Come ti capisco nel chiuderti e vivere alcuni ricordi in totale solitudine. Alcuni dolori riescono ad essere tanto presenti da sembrare che tutto sia successo solo ieri. E un pò ci si arrabbia con tutto e ti rimane addosso la sensazione di 'quelli che hanno gettato la spugna'..poi succede qualcosa e si riprende a ridere anche per loro. Già la felicità è una lotta! Tieni botta!
Intanto continuo a leggerti :)
Ciaoooo! Yasemin

marian. ha detto...

non preoccuparti della chiusura a riccio. io è una vita che tento manifestare in carne ed ossa i miei pensieri, ma mi riesce solo scrivendo. sarà per il fatto che sono cresciuta in una famiglia piuttosto silenziosa. e poi non penso che sia una chiusura.piuttosto è non trovare, in un dato momento, l'interlocutore giusto, quello che accoglie l'onda senza lasciarsi travolgere o stravolgerla. quanto al parlare di sè della gente, credo si tratti di pigrizia nell'ascoltare gli altri e di eccesso di stimoli individualistici. PANTA REI

antonio lillo ha detto...

beh, questa storia dei capelli? com'è finita?

robbby ha detto...

uff, avevo stabilito una legge per cui non avrei commentato su questo post, ma ci tenevo tanto a ringraziare Yasemin, sei carinissima, grazie per le parole e il sostegno, continua a leggere e a scrivere che mi fa molto piacere!
@ marian, d'accordissimo sull'ultima parte soprattutto, la mia famiglia è molto silenziosa ma io sono il contrario, solo che molto spesso recito la parte di quella che parte urla ride e scherza ma se si tratta di cose serie, intime e mie, le tengo tutte per me...
@ lillo: li ho tagliati! la foto è la dimostrazione, li portavo lunghissimi e non li tagliavo da circa 15 anni, porterà bene??

Anonimo ha detto...

Ciao!
sono di nuovo oggi su internet...grazie per avermi risposta. caspita poi forse ho rotto io il ghiaccio!! :)
E quando i due silenzi s'incontrano che non sai più chi devi aiutare per primo?? Vabbè, mi auguro tu stia meglio.
Un abbraccio Yasemin
ps. continuo a leggerti! :)