mercoledì 22 aprile 2015

La notte delle Liridi

Eh son tutti bravi a scrivere di stelle cadenti il X agosto, un po' più complicato è parlarne il XXII aprile (la notte delle Liridi), anche perché io, al momento, di un giorno A.K.A. San Lorenzo, non riesco proprio a parlarne...
Quando sei adolescente, nuovo alla vita, entusiasta di tutto, l'idea di una stella cadente, quando nessuno ti rompe i maroni su cosa significhi astronomicamente una stella cadente, è perfetta: è romantica, sembra reale, segui quella scia emozionato credendo davvero che il desiderio che esprimi si possa realizzare, e ci credi, la cosa più bella non è il cielo d'agosto che si illumina e sembra prender vita e ascoltarti, ma è l'idea che quel desiderio possa, debba davvero realizzarsi...poi cresci, scopri che quello che credevi un miracolo destinato ad avverare i tuoi sogni altro non è che polvere che brucia, e la vita adulta prende il sopravvento, ti svegli scoprendo che era tutto un bel sogno, e ti trovi all'improvviso con le bollette e l'affitto da pagare,,,
E la voglia di sognare? Dove finisce?
Resta. Supera la coltre di cinismo che ti costruisci addosso per sopravvivere, non lo ammetti, sei un duro nel duro mondo, non puoi confessare che ci credi ancora, non puoi davanti agli altri, ma dentro di te resta il fanciullino che ancora guarda un pezzo di meteoride bruciare e gli affida i suoi sogni più intimi, reconditi, insperati...perché cosa sono i nostri sogni da adulti, se non pezzi di roccia che se bruciano nel verso giusto fanno sì che quello che vogliamo diventi reale? E mi ritrovo oggi, pochi giorni dopo il mio 18bis (nessuno sconto di pena, il calendario non mente...), con una costola rotta e un sogno nel cassetto, che già si sta riempiendo di naftalina, a sperare di riuscire a realizzare un desiderio, nonostante sia più complicato di una sceneggiatura di Lynch girata in Dogma, un desiderio che sa di difficoltà, di ostacoli, di vite in gioco e di diversità da affrontare, ma un desiderio che mi sta dando la forza di essere viva, dopo millenni, dopo la devastazione, dopo la non voglia di vivere, dopo il cancro e il cancro bis, dopo aver aperto gli occhi sul tuo mondo e averlo trovato trasformato, dopo tutti gli addii, di chi se n'è andato e di chi ha dovuto farlo...e io cosa dovrei fare di questo sogno, lasciarlo andare solo perché è complicato? Io mi affido alle stelle, oggi come ieri, sperando nel successo, ma pronta a un tassello di fallimento da aggiungere al mio essere adulta, al mio essere persona, al mio essere me...


Song of the day:

2 commenti:

antonio lillo ha detto...

le stelle in genere non mentono, però richiedono molto sforzo perché sono lontante e quindi ti devi alllungare tanto per raggiungerle. dai mio punto di vista è meglio dello stretching per restare in forma...

robbby ha detto...

Hai visto mai che le cose belle sono facili da raggiungere? :) viva lo stretching!